Friday, March 06, 2009


SVOBODA MAGIKA
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SVOBODAMAGIKA
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Wednesday, December 17, 2008

>> Mostra di Svoboda a Madrid

MADRID CELEBRA SVOBODA ATTRAVERSO LO SFERISTERIO

La Traviata degli Specchi dello scenografo boemo in mostra da ieri nella capitale spagnola

Nel 2009 allo Sferisterio va di nuovo in scena La Traviata di Giuseppe Verdi. Quasi vent’anni prima sullo stesso palco un’altra Traviata riceveva il Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. Era la famosa “opera degli specchi” disegnati dallo scenografo boemo Josef Svoboda nel 1992.

Da ieri 16 dicembre 2008, parte di quella scenografia che ha contribuito a costruire il mito dell’Opera Festival nel mondo è visibile a Madrid nell’ambito della mostra “Josef Svoboda - Escenógrafo de la luz”. L’esposizione, organizzata nel “Centro de Arte” del Teatro Fernán Gómez da Giorgio Ursini e Ángel Martínez Roger, sarà aperta fino al 15 febbraio 2009.

Insieme alla Traviata di Macerata Opera ci sono allestimenti costruiti per il Teatro di Reggio Emilia, la Lanterna Mágica di Praga (fondata dallo stesso Svoboda) e il Piccolo Teatro di Milano. Una ventina gli spazi scenici visibili, insieme alle proiezioni d’epoca che documentano il lavoro del maestro scomparso a Praga il 15 aprile del 2002 a 82 anni. Fra queste anche alcuni video girati dal regista Milos Forman durante le riprese del film “Amadeus” per il quale Svoboda disegnò le scene.

A Svoboda e al suo genio sono state dedicate molte esposizioni, da quella del Centre Pompidou di Parigi nel ‘94, a quella di Praga nel ‘95, fino alla recente, nel 2000, a Genova, nella Chiesa di Sant'Agostino. Protagonista assoluta come in questo caso sempre la luce, che Svoboda seppe trasformare per primo in fattore drammatico. Fra i più memorabili i “controluce” usati oggi da tutti i teatri d’Europa, chiamati anche “proiettori Svoboda” in onore del suo creatore, e il pilastro di luce in tre dimensioni del 1967.

Sunday, November 26, 2006

- homepage blog di massimo puliani

Saturday, November 25, 2006

>> Il premio EDITORIA di QUALITA' a 'SvobodaMagika'

Il premio EDITORIA di QUALITA' a 'SvobodaMagika' .


“SvobodaMagika - Polyvisioni sceniche di Josef Svoboda” dedicato a Nono, Strehler e Verdi', è stato insignito del premio letterario PICCOLA EDITORIA di QUALITA' per la Grafica indetto dalle Associazioni Arcilettore e L'Impronta nell'ambito della Mostra della Microeditoria a Brescia.
Infatti, è proprio la particolare veste grafica (21x21 cm) che caratterizza l'intera collana Soqquadri di Halley Editrice, interamente dedicata a monografie del Novecento (il numero uno è stato dedicato a Samuel Beckett, curato dagli stessi Autori)
Il premio di Brescia è stato assegnato in base ad una vasta giuria di lettori che hanno segnalato il volume attraverso la rete che il sito www.arcilettore.it ha attivato tramite gli informagiovani e le biblioteche. Proprio il pubblico di lettori prevalentemente formato da giovani ha quindi portato alla segnalazione del volume su Josef Svoboda, architetto/scenografo, uno dei massimi protagonisti del Teatro del Novecento, prestigioso maestro di meraviglie scenografiche e inventore del sistema Polyécran, adottato nello spettacolo Lanterna Magika all’Expo di Bruxelles nel 1958.

La grafica del volume è stato curata personalmente dal prof. Massimo Puliani che ha inserito un supporto fotografico d'archivio in quadricromia su sfondo nero con immagini del fotografo ufficiale del Piccolo Teatro di Milano (Luigi Ciminaghi) raffiguranti Svoboda e Strehler, dello storico allestimento “Traviata degli Specchi” (Alfredo Tabocchini) a cura di Svoboda/ Brochkaus: L’immagine di copertina (di grande simbologia e fascino mitologico) è una elaborazione digitale realizzata sul volto del maestro praghese che Massimo Puliani ha proposto al graphic Design della Halley Editrice, Luca Cruciani. Puliani dirige l'Istituto di Comunicazione Multimediale e Spettacolo all'Accademia di Belle Arti di Macerata, ed è docente di Storia del Teatro presso l'Università degli studi di Bologna (polo di Rimini), nonché direttore della rete del Teatro Stabile delle Marche. Alessandro Forlani, invece, è docente di Metodologia della Sceneggiatura all’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove collabora con la cattedra di Istituzioni di Regia, e tutor presso l’Università degli Studi di Bologna (polo di Rimini).
La premiazione avrà luogo il 3 Novembre 2006 a Brescia.

Friday, January 13, 2006

- SvobodaMagika, un'introduzione di Massimo Puliani













Polyvisioni sceniche di Josef Svoboda: Intolleranza 1960 di Nono (su un’idea di Ripellino), Faust interpretato da Strehler, La traviata di Verdi
Prossima pubblicazione per HALLEY EDITRICE

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PRESENTAZIONE

SvobodaMagika è un attraversamento dello spazio scenico di uno dei massimi protagonisti del teatro del ‘900, l’Architetto/Scenografo Josef Svoboda, prestigioso maestro di meraviglie scenografiche e inventore del sistema Polyécran (una tecnica di composizione plastico/sonora e polyvisva applicata al teatro) adottato nello spettacolo Lanterna Magika all’Expo di Bruxelles del 1958.
Il volume racconta tre straordinari spettacoli svobodiani che sono entrati nella Storia del Teatro: Intolleranza 1960 di Luigi Nono (da un’idea di Angelo Maria Ripellino), nel riallestimento americano nel 1965, dopo la prima a Venezia nel ’61, spettacolo considerato nel campo della contaminazione linguistica fra musica e teatro e mezzi di riproduzione visiva un punto di riferimento della sperimentazione; Faust/Frammenti I e II parte che Giorgio Strehler diresse e interpretò al “Piccolo” di Milano nelle stagioni 1989-’90 e 1990-’91; e La Traviata di Verdi, definita “degli Specchi”, andata in scena allo Sferisterio di Macerata nel 1992.

SvobodaMagika di Massimo Puliani (che fa opera di introduzione alle tappe storiche svobodiane, da Praga a Boston, da Milano a Macerata) e Alessandro Forlani, che si occupa delle interpretazioni sceniche svobodiane in Mozart, Wagner e Goethe, accoglie i contributi critici di Angela Ida De Benedictis sull’opera di Luigi Nono e il carteggio che il compositore tenne con Ripellino e Piscator (su Intolleranza 1960 si potranno confrontare le recensioni critiche contrapposte di Giulio Carlo Argan ed Eugenio Montale); di Franco Quadri che intervista (presente anche Giorgio Barberio Corsetti) lo “Scienziato/Artigiano” su Shakespeare e lo spazio scenico; di Anna Maria Monteverdi che inquadra Svoboda dentro l'avanguardia in rapporto a Gordon Craig e al lavoro multimediale di Robert Lepage con un’analisi comparata dell'Amleto (la scena dello spettro); di Valentino Bellucci che riflette sullo spazio teatrale in Josef Svoboda, da Shakespeare a Brecht. di Michela Grassetti che analizza la messinscena verdiana; nonché gli scritti e gli appunti registici di Giorgio Strehler, Henning Brockhaus, Luigi Nono e di Josef Svoboda.

Allegato alla pubblicazione il dvd “Nel segno di Svoboda” prodotto dall’Allievi dell’Accademia di Bella Arti di Macerata che propongono un’interpretazione video-documentativa dei modellini scenografici (da loro stessi realizzati) di “La Traviata” (’92), “La sonnambula” (’92), “Rigoletto” (’93), “Lucia di Lammemor” (’93), “Attila” (’96),

http://www.massimopuliani.blogspot.com/
http://www.alessandroforlani.blogspot.com/








nella foto: il Polyécran a Bruxelles

tratto da Il Polyécran dello “scienziato artigiano”
di Massimo Puliani


1. Svoboda e le avanguardie storiche
“Architetto Josef Svoboda, prestigioso maestro di meraviglie scenografiche”.
Così definisce Angelo Maria Ripellino (che se ne intende di magie praghesi!), l’inventore di Lanterna Magika, coacervo d’idee e passioni teatrali, sperimentazioni e polyvisionarietà[1] sceniche, metateatrali e multimediali.
Con i filami scenici e i labirinti immaginari di Svoboda è naturale compiere un folgorante attraversamento del Novecento, a cominciare dalle prime Avanguardie che hanno segnato con il loro forte anelito innovativo lo spazio scenico che coniugava in un tutt’uno arte e vita: da Adolphe Appia (1862-1928) che ebbe particolare influsso sulla scenografia moderna articolando la scena in un complesso organico con luci e forme essenziali; a Edward Gordon Craig (1872-1966), che ricercava un attore “supermarionetta”, manovratore impassibile dell’espressione delle proprie passioni; a Vsevolod Mejerchol’d (1874-1940), il più grande regista del secolo, che dall’attore pretese una metodologia “biomeccanica” che separasse la linea delle parole da quella dei movimenti, per poi ricomporle ad arte; fino ad arrivare ad Antonin Artaud (1896-1948), che teorizzò il “Teatro della Crudeltà” fino ad addentrarsi nella soglia della follia, intesa come arte e filosofia.

(...)


4 . L’uso delle nuove tecnologie per la scrittura scenica

Con il sistema Polyécran nello spettacolo Lanterna Magika, Svoboda mise a punto una tecnica di composizione, di scrittura scenica plastico/sonora applicata al teatro. L'azione dell'attore o del danzatore si svolgeva in una scena cinetica con tapis roulant e girelle, proiezioni di luci con effetti espressionistici, suoni stereofonici e immagini proiettate sulle superfici più diverse, fisse e mobili. Per Svoboda l’approfondimento delle proprie ricerche nel campo della contaminazione linguistica fra teatro e mezzi di riproduzione visiva fu una scelta estetica che trovò la sua massima sperimentazione nel riallestimento americano nel 1965, dopo la prima a Venezia nel ’61, di Intolleranza 1960 di Luigi Nono (su un’idea di A.M.Ripellino).

Per Svoboda, “Scienziato Artigiano” (come lo definì Franco Quadri), autore di circa 700 allestimenti fra opere teatrali, liriche e balletti, il “fare teatro” è una diabolica officina dell’immaginario, dove i linguaggi si uniscono, si confondono, si rigenerano. Ma il senso artigianale dello scenografo prevale su quello del creatore tecnologico.
A Monaco, nel 1970, chiedeva alla Philips di frantumare luci laser (operazione non priva di rischi); pareva attendere con fiducia da un giorno all’altro che il progresso tecnologico gli consegnasse finalmente le possibilità dell’ologramma. E intanto, in un’Era non ancora informatica, di rudimentali computer troppo lenti per le sue necessità, si serviva di un’arte molto vicina alla magia, alla magia del teatro, appunto.

La scena di Svoboda, seppur attraverso l'impiego delle tecniche di illuminazione, giochi di luce e controluce che disegnano plasticità e forme dello spazio del palcoscenico, è decisamente di stampo tradizionale: abbisogna cioè di una struttura scenotecnica, di quinte e fondali, corde e carrucole, pesi e contropesi per far emergere e far sparire d’incanto le “illusioni scenografiche” che ci riportano alla mente i grandi scenotecnici del Barocco italiano, da Giacomo Torelli (1604-1678)[2], Grand Sorcier del Teatro Novissimo a Venezia, del Teatro del Petit Bourbon di Parigi e del Teatro della Fortuna di Fano, al clan familiare dei Bibiena che sulle basi del linguaggio architettonico borrominiano, costituisce i fondamenti di una koinè scenografica e anche architettonica tardo-barocca mitteleuropea, riempiendo di scene e di teatri la civiltà di corte di tutto il Settecento.
Svoboda crea, nella costruzione dello spazio scenico, visioni metaforiche e simboliche, immagini visive e mentali da sogno, utilizzando artifici e tecniche che fanno ampio uso di strumenti tecnologici: proiettori, sipari di luce, specchi, laser, schermi multipli, audiovisivi e cineproiezioni.

L’effetto tecnologico non doveva essere separato dalla drammaturgia scenica. Secondo Svoboda occorreva dimostrare di saper gestire le nuove tecnologie, i nuovi mezzi espressivi:

A questa fase di nuova scrittura ci si può arrivare per caso, ma l’ispirazione può servire anche per nuove soluzioni. Del resto succede sempre così. Quando, ad esempio, un artista del Rinascimento realizzava la statua di un cavaliere, doveva adottare per la pietra arenaria una tecnica diversa da quella utilizzata per la pietra comune o per il bronzo. Sapeva come domare il materiale. Lo stesso vale oggi per i materiali nuovi. Se voglio usare la tecnica televisiva, devo imparare a conoscerla per potermene servire affinché non sia essa a servirsi di me. Naturalmente nessuno può saper fare tutto, ma almeno deve essere in grado di intendersi con gli specialisti riguardo alle diverse tecniche. Il teatro può anche trarre vantaggio da certi errori tecnici e tramutarli in pregi.[3]
(....)
[1] E’ un’ attribuzione semantica, dall’etimo greco: polýs [Πολύς], in omaggio al sistema Polyécran - ndr
[2] Massimo Puliani (a cura di) “Giacomo Torelli: Scenografo e Architetto dell’Antico Teatro della Fortuna”, Ed. Centro Teatro Fano, 1996
[3] Josef Svoboda; I segreti dello spazio teatrale; a cura di E. de Angeli, Ubulibri, Milano, 1997.





A breve ANTEPRIMA della pubblicazione
SVOBODAMAGIKA
dedicata a Josef Svoboda
una pubblicazione di Massimo Puliani

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una pubblicazione di Massimo Puliani A breve ANTEPRIMA della pubblicazione
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Thursday, January 12, 2006

- I premi Svoboda dell'Accademia di Macerata

Dedicato a Svoboda il premio Honoris Causa dell'Accademia di Macerata
Il premio Svoboda a Solari, Ferretti, Paolini e Sanguineti





grafìa di svoboda

Grandi firme all’Accademia di Belle Arti di Macerata per l’inaugurazione del 34° Anno Accademico, che si terrà Mercoledì 8 marzo alle ore 10.00, al Teatro Auditorium in via Berardi.
Molte le novità che caratterizzano questa cerimonia: l’avvio del primo anno dell’autonomia universitaria all’interno del MIUR- Alta Formazione Artistica, e l’Istituzione del premio “Svoboda - al talento artistico e creativo” con titolo Accademico Honoris Causa.
I premiati che saranno annunciati dal Direttore Anna Verducci, a nome del Consiglio Accademico (di cui è Presidente) non hanno bisogno di presentazione, in quanto esponenti di “chiara fama” nell’ambito delle arti e dello spettacolo e della produzione artistica:
Dante FERRETTI scenografo, premio Oscar 2005, (che sarà a Macerata dopo un impegno già preso in Cina),
Marco PAOLINI attore/narratore, di cui si ricorda lo straordinario “Vajont” e il più recente “Il sergente” di Mario Rigoni Stern ( ritirerà il premio il 22 marzo 2006, insieme a Sergio Staino e Gianni Carino),
Edoardo SANGUINETI scrittore, uno dei massimi poeti della nostra letteratura, che sarà a Macerata il 4 maggio 2006, dove in Accademia registrerà per la TV l’opera firmata insieme a Stefano Scodanibbio, con immagini di Enrico Baj, dal titolo “Alfabeto apocalittico” ;
e Giampiero SOLARI, che sarà il primo dei quattro a ricevere il prestigioso premio accademico l’8 marzo. Solari è regista (da Paolo Rossi a Remo Girone a Antonio Albanese a paola Cortellesi), autore televisivo (da Celentano a Morandi a Panariello a Fiorello a Salemme), creatore di eventi spettacolo (dal concerto di Bob Dylan per Papa Giovanni Paolo II nel 1997 a Pavarotti and Friends del 2001 ecc.) Dal 2005 è stato chiamato, come tecnico, a svolgere il ruolo di Assessore Regionale alla Cultura.
L’Anno Accademico sarà aperto (rispettivamente nelle sezioni “saluti dell’Autorità” e “Interventi”) dal Presidente dell’Accademia, Avv. Massimiliano Fraticelli, e dal Direttore, Arch. Anna Verducci, la quale relazionerà sul ruolo e la funzione dell’Istituzione maceratese che sta raggiungendo importanti obbiettivi sul piano dei risultati formativi . Il Titolo dell’intervento della Verducci è “La qualità della formazione per un progetto di eccellenza nell’Accademia di Belle Arti”.
Spazio anche alle motivazioni del premio intitolato a Svoboda, (definito da Massimo Puliani, docente e studioso svobodiano) un “prestigioso maestro di meraviglie scenografiche a livello mondiale, nonché geniale inventore di sistemi multimediali e di tecniche di composizione plastico/sonoro, applicate non solo allo spettacolo, ma anche in svariate settori, dal design all’architettura.
Ecco l’intero programma: alle 10.00 il saluto del Sindaco Giorgio Meschini, del Presidente della Regione, Gian Mario Spacca, dell’Assessore Beni Culturali Provincia di Macerata Donato Caporalini e dal VicePresidente Commissione cultura della Regione, Francesco Massi.
Interverranno: Chiara Ludolini, Componente della Consulta Studentesca e del Consiglio Accademico (La forza cre-attiva degli studenti),

Massimo Puliani, Docente, Componente del Consiglio Accademico (Svoboda artigiano scienziato, inventore di polyvisioni), DI CUI PUBBLICHIAMO PARTE DELL'INTERVENTO
mentre Giampiero Solari, terrà la lectio magistralis sul tema: “Comunicazione e spettacolo”
. www.accademiabellearti.com/macerata.html ufficiostampa.accademia@virgilio.it





Thursday, January 13, 2005

- Curriculum di Massimo Puliani


Nel periodo ’83 -’93 è componente del CdA del Rossini Opera Festival di Pesaro, dove gli è affidato il ruolo di Presidente della Commissione personale organizzativo e tecnico di produzione.
E’ stato componente della Commissione di Controllo della RAI-RADIO TELEVISIONE Marche.
Produzione
E' consulente per i progetti speciali di produzione per il Comune di Fano, dove recentemente ha invitato Francesco Rosi e Luca De Filippo a riallestire "Napoli Milionaria". Inoltre, sempre a Fano, ha chiamato molti artisti, da Giorgio Gaber a Massimo Ranieri, da Remo Girone a Paola Cortellesi ecc.
Nel 1996 consegna al Piccolo Teatro di Milano (Teatro Studio), a nome del rettore Carlo Bo, il premio di drammaturgia a Giorgio Strehler. Del grande regista porta a Fano lo storico "Arlecchino servitore di due padroni" e a Strehler dedica un libro "SvobodaMagika" dove affronta il "Faust-Frammenti" da lui stesso diretto e interpretato.
Regista
Come regista teatrale realizza dal 1981 circa venti spettacoli, privilegiando gli autori contemporanei, in particolare Majakovskij, Beckett, Pasolini, Genet, Koltés e gli italiani Baldini e Anselmi. Realizza per la RAI TELEVISIONE alcuni versioni teatrali e partecipa al PRIX ITALIA con l'opera video:HARLEY DAVIDSON.
Libri
Cura le seguenti pubblicazioni: Il mistero della parola, capitoli critici sul teatro di Pier Paolo Pasolini (Ed. Il Cigno, Roma 1995 ) con Gualtiero De Santi; Teatro come Poiesis - Linguaggi della scena anni ‘80 (ed. Lavoro editoriale, Ancona ‘86) con interventi di Giuseppe Bartolucci, Maurizio Grande e Carlo Infante; Giacomo Torelli: Scenografo e Architetto dell’Antico Teatro della Fortuna che raccoglie gli atti di un convegno internazionale tenutosi a Fano nel ’96. Prossima uscita: "PlayBeckett" dedicato al premio nobel per la letteratura (Halley Editrice)
massimopuliani@tin.it
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